The Philadelphia Inquirer | |
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Stato | Stati Uniti |
Lingua | inglese |
Periodicità | quotidiano |
Formato | broadsheet |
Fondazione | 1º giugno 1829 (come The Pennsylvania Inquirer) |
Sede | 400 N. Broad Street, Filadelfia |
Editore | Philadelphia Media Holdings, Brian Tierney |
Diffusione cartacea | 300 674 (lunedì-sabato) 556 426 (domenica)[1] (ottobre 2008) |
Direttore | William K. Marimow |
Vicedirettore | Sandra Long, Michael Leary, Acel Moore (emerito) |
ISSN | 0885-6613 | e 2165-1728
Sito web | www.philly.com/inquirer/ |
The Philadelphia Inquirer è un quotidiano mattutino della zona di Filadelfia, la Pennsylvania e il resto dell'Area metropolitana di Filadelfia. Fu fondato da John R. Walker nel giugno del 1829 - all'inizio della presidenza di Andrew Jackson - con il nome di The Pennsylvania Inquirer ed è il terzo giornale in attività degli Stati Uniti per età[2]. Di proprietà della cordata locale Philadelphia Media Holdings LLC, l'Inquirer vanta il sedicesimo posto nella classifica dei giornali più venduti nei giorni feriali negli Stati Uniti ed ha vinto 18 Premi Pulitzer[3].
La storia del giornale è fatta da alti e bassi per quanto riguarda l'importanza. The Inquirer divenne probabilmente uno dei giornali più letti durante la Guerra Civile Americana, quando i suoi bollettini di guerra erano apprezzati su entrambi i fronti. La tiratura crollò alla fine della guerra, per riaumentare verso la fine del XIX secolo. In principio sostenitore del Partito Democratico, spostò in seguito le sue simpatie verso il Partito Whig, per arrivare poi al Partito Repubblicano. Divenne finalmente politicamente indipendente a metà del XX secolo. Prima della fine degli anni sessanta l'Inquirer venne superato dal suo principale concorrente, il Philadelphia Evening Bulletin, e mancava di attrezzatura moderna e di uno staff d'esperienza. Negli anni settanta un nuovo proprietario, la Knight Ridder, e dei nuovi redattori riuscirono invece a trasformare il giornale in uno dei più importanti ed autorevoli degli Stati Uniti, aggiudicandosi ben 17 Premi Pulitzer in quindici anni. Il suo prestigio da allora ha ricominciato a svanire, per una politica di taglio dei costi e per la decisioni di avere un taglio più locale che nazionale.
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